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Consiglio Provinciale, nel dibattito anche la problematica del Museo della Sardegna Giudicale ad Oristano

28/05/2014  - 

Nella seduta di martedì 27 maggio, il Consiglio Provinciale ha stabilito un cronoprogramma su proposta del Presidente dell'Assemblea, Mauro Solinas, per definire l'approfondimento in merito alla proposta di delibera sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio riguardanti nove decreti ingiuntivi per spese legali, sui quali si è pronunciata la Corte d'Appello di Cagliari. Il prossimo mercoledì 4 giugno riunione dei Capigruppo con la commissione bilancio e i dirigenti interessati, mentre l'argomento sarà trattato nuovamente in consiglio venerdì 6 giugno, con la partecipazione dell'avvocato Serra che in quella fase aveva rappresentato gli interessi della Provincia.

L'assemblea si è, quindi, occupata dei ritardi dell'apertura del Museo della Sardegna Giudicale ad Oristano, agomento introdotto con una interpellanza del PD illustrata dal consigliere Francesco Federico, che ha riepilogato tutti i passaggi della vicenda avviata nel 2000 con il piano della Regione che prevedeva, in Sardegna, la creazione di tre Musei. La città di Oristano, in quest'ambito, veniva individuata come sede naturale per quello Giudicale, proposta poi inserita nell'accordo di programma quadro del 2005, con lo stanziamento di un milione di euro. Nel 2008, secondo il consigliere Federico, entra in gioco la Provincia con la sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra l'Ente, la Regione e i Comuni di Oristano e Sanluri, mentre l'anno precedente la Provincia aveva assicurato la disponibilità di Palazzo Arcais quale sede del Museo. Federico ha sottolineato il fatto che, a distanza di tempo, sulla effettiva apertura del museo non ci siano né date, né certezze, anche per quanto riguarda l'organismo di gestione. Il consigliere ha, infine, ricordato le potenzialità del sistema museale già esistente, per il quale sarebbe auspicabile un biglietto unico per visitarli.

Puntuale la risposta del presidente della Provincia, Massimiliano de Seneen, che in prima persona segue la vicenda. "Apertura del museo inizialmente ipotizzata per i primi del 2014 - ha detto il presidente de Seneen - ora posticipata al 2015, un cambio di programma sul quale occorre sottolineare i continui passaggi imposti nel tempo dall'assessorato regionale alla Cultura, che hanno interessato i quattro anni di questa consiliatura, nei quali c'è stato un susseguirsi di incontri senza che siano state date le risposte per la gestione della struttura, legata alla disponibilità del Palazzo Arcais da parte della Provincia".

"In questo senso - ha proseguito de Seneen - con il prof. Raimondo Zucca si è lavorato e sono state messe in campo diverse ipotesi, come la costituzione di una società temporanea di impresa, di una Fondazione, con il coinvolgimento di privati, per giungere sino al "proponete voi" dell'allora assessore regionale alla Cultura, Milia e per concludere con la bocciatura dell'ipotesi della Fondazione da parte dell'avvocatura della Regione. Durante gli incontri, i funzionari della Regione hanno posto una infinità di paletti impedendo, di fatto, la conclusione del percorso". 

"Per noi quello della Fondazione resta il sistema più idoneo di gestione - ha precisato ancora de Seneen - una soluzione che abbiamo formulato in via ufficiale, con scadenza del 28 febbraio 2014, alla quale, però, non ha fatto seguito alcuna risposta da parte della Regione. Con il nuovo assessore alla cultura, si è tenuto invece un incontro dove è stato presentato un documento che ribaltava quanto precedentemente discusso, nel quale veniva indicata una cabina di regia con sette componenti, quattro della Regione ed uno ciascuno la Provincia e i Comuni di Oristano e Sanluri, con il sindaco Guido Tendas giustamente preoccupato sul futuro dell'Antiquarium, a rischio di esclusione dal circuito museale. In sostanza - ha concluso il presidente - all'assessore ho manifestato la mia indisponibilità, se non mutano le condizioni e di conseguenza il palazzo Arcais non può essere attribuito senza un ruolo della Provincia. Finora non c'è stata risposta e la parola conclusiva su questa vicenda sarà il Consiglio provinciale ha pronunciarla".

Il Consiglio passa, quindi, alla discussione su un altro punto all'ordine del giorno, quello che tratta il problema della coltivazione del riso, sollecitato dal presidente dell'assemblea Mauro Solinas.

"Siamo nella fase di raccolta dei pareri delle Associazioni di Categoria - ha detto l'assessore all'ambiente Mariella Pani - con diverse commissioni impegnate su questo tema". Sui tempi e metodologie di lavoro sono intervenuti i consiglieri Bepi Costella e Salvatore Crobu dell'UDC, Battista Ghisu del PD.

Quindi l'assemblea passa alla mozione del PD che chiede la revoca della delega all'assessore ai Lavori Pubblici, Gianni Pia, con una sintesi della stessa illustrata dal consigliere Roberto Scema, a cui ha fatto seguito una relazione circostanziata sui fatti da parte dell'assessore interessato. La mancanza del numero legale ha, però, portato alla sospensione della seduta, con discussione sull'argomento rinviata al prossimo Consiglio.