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Convegno sul mercato del lavoro, presentati i dati dell'Osservatorio

04/10/2013  -  Tematiche: Lavoro

Presentati dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Oristano i dati sulle Pari Opportunità nel Lavoro nel territorio oristanese.

Nel corso del convegno dal titolo “Pari Opportunità nel lavoro in Provincia di Oristano: Lavoro, imprese femminili e indicatori di Gender Gap” sono stati illustrati i principali risultati del terzo Quaderno di Ricerca dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Oristano, che ha analizzato, per la prima volta in un ottica di genere, i dati sui lavoratori assunti raccolti dal sistema informativo SIL Sardegna e quelli sulle imprese forniti dalla Camera di Commercio di Oristano.

Ad introdurre i lavori l’Assessore al Lavoro e Politiche Sociali, Alessandro Murana. “Una ricerca approfondita sulle difficoltà di inserimento occupazionale delle donne e sulle complesse dinamiche di conciliazione fra lavoro e vita privata, ha sottolineato l’Assessore Murana, ricostruisce un quadro esaustivo sulla condizione femminile nel lavoro dipendente e nell’autoimpiego, e consente di individuare i principali fenomeni discriminatori che impediscono il pieno accesso delle donne al mercato del lavoro locale”.
“Il monitoraggio delle dinamiche occupazionali femminili, ha concluso Alessandro Murana, costituisce, inoltre, un importante elemento conoscitivo per sviluppare politiche di genere efficaci e interventi attivi a favore delle donne”.

I dati contenuti nella pubblicazione sono stati presentati da Sara Frau, operatrice dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro. “L’inserimento femminile nelle aziende, ha precisato Sara Frau, è aumentato progressivamente durante gli anni della crisi (2009-2011) compensando, almeno parzialmente, una più massiccia espulsione di personale maschile. Questa tendenza verso una sempre maggiore inclusione femminile nel mercato del lavoro, ha contribuito ad attenuare gli effetti negativi della crisi sull'organizzazione aziendale e sul reddito familiare, ma contemporaneamente ha favorito un incremento dei contratti di lavoro precari e part-time, di cui sono titolari sopratutto le donne. I dati sulle assunzioni del 2012, inoltre, mostrano un l'inizio di una probabile inversione di tendenza: la percentuale di donne diminuisce a fronte di una lenta ripresa dell'occupazione maschile.

Per quanto riguarda l'imprenditorialità dei residenti, invece, i dati forniti dalla Camera di Commercio di Oristano mostrano una buona tenuta delle imprese guidate da donne ed una progressiva crescita della percentuale di imprese femminili nel corso dell'ultimo decennio (2000-2012). Le donne, dunque, contribuiscono attivamente a costruire e mantenere vivo il tessuto imprenditoriale locale.

Analizzando più nel dettaglio i dati, tuttavia, è possibile riscontrare alcuni fenomeni potenzialmente discriminatori. Il più evidente e significativo è quello della segregazione orizzontale, che confina le donne, lavoratrici e imprenditrici, in alcuni specifici settori economici, ed in particolare nel terziario: commercio, ristorazione e servizi."

In chiusura testimonianze dirette dal territorio, con Pupa Tarantini, Presidente del Consorzio Uno. “L’obiettivo, ha commentato Pupa Tarantini, e' la trasformazione culturale. Un cambiamento di mentalità nella società composta da uomini e donne. Una nuova educazione civica. Soprattutto le donne devono assumere un atteggiamento mentale differente nei confronti di se stesse, delle altre donne e delle regole in vigore.
La sensibilizzazione/educazione civica, ha concluso, deve partire dalle scuole primarie fino all'università, nei corsi di formazione che devono informare oltre che formare”.

Sara Pintus della Confcommercio, nella sua relazione dal titolo “Terziario al femminile tra opportunità e difficoltà. L’occupazione in un comparto flessibile”, ha confermato i dati statistici presentati nel rapporto. Anche secondo Confcommercio le imprese al femminile hanno buone capacità di stare nel mercato nonostante i lunghi periodi di crisi. Le difficoltà delle imprese femminili sono sostanzialmente le medesime delle altre imprese, si deve però evidenziare, a parità di condizioni, una maggiore difficoltà nell’accesso al credito. Le imprese al femminile si contraddistinguono inoltre per una maggiore propensione all’aggiornamento professionale su temi trasversali alla loro attività. La partecipazione delle imprenditrici è infatti maggiore a corsi quali, a titolo esemplificativo, la gestione del cliente, la gestione del personale dipendente, public speaking, corsi di lingua inglese”. In merito ai dati relativi alle assunzioni nel comparto del commercio del turismo e dei servizi si deve riconoscere che la “precarietà” ossia l’alto numero di contratti a tempo determinato, è legato anche alle caratteristiche intrinseche al lavoro legate a picchi stagionali, pensiamo per esempio ai saldi nel comparto della moda.

Francesca Leone, borsista della Camera di Commercio di Oristano e referente dello Sportello Imprenditoria Femminile ha evidenziato come, i dati riportati nel Quaderno di Ricerca dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro, rispecchino perfettamente la sua esperienza concreta in quanto, le caratteristiche dell'autoimpiego femminile messe in luce dall'analisi, sono le stesse riscontrate nelle donne che si rivolgono in modo diretto allo Sportello.

Infine, Annarita Mattei del Servizio di Promozione dell’ Autoimpiego della Provincia di Oristano ha sottolineato come sempre più donne sono interessate ad approfondire le tematiche legate alla creazione di impresa e vedono il lavoro autonomo come una valida alternativa al lavoro subordinato.