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Richieste risorse per la manutenzione del reticolo idrografico

05/04/2013  - 

L'assessore provinciale all'Ambiente, Emanuele Cera, rinnova il sollecito alla Regione per l'assegnazione delle risorse, urgenti e indispensabili, per interventi di manutenzione dei corsi d'acqua ricadenti nel territorio provinciale. La nota riporta considerazioni più volte ribadite con precedenti comunicazioni, ultima quella del mese di novembre del 2012, che sinora non hanno trovato riscontro da parte della Regione.

Una presa di posizione sostenuta dall'assessore Cera anche lo scorso 4 marzo, nel corso di un tavolo provinciale, convocato dal Prefetto, nel quale si è discusso sulle attività di prevenzione a eventuali situazioni di emergenza di protezione civile.

"La Provincia si trova a dover prendere atto di numerose richieste di interventi necessari a prevenire possibili situazioni di emergenza, connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici, che interessano un reticolo idrografico provinciale di oltre 3.000 kmq. Un'estensione davvero rilevante - evidenzia l'assessore Cera - con diverse criticità legate alla presenza di vegetazione, rifiuti ed al trasporto solido che nel tempo si accumula nei corsi d'acqua, ma anche per il dilavamento degli argini e per il deterioramento dei manufatti presenti lungo le sponde".

La manutenzione dei corsi d'acqua è una delle funzioni trasferite alla Province con la L.R. n. 9 del 2006, ma da allora la Provincia di Oristano ha usufruito di due soli finanziamenti, esigui rispetto alla complessità degli interventi.

"La problematica è seria e non trascurabile - mette in chiaro l'assessore Cera - la disponibilità finanziaria è assolutamente inadeguata anche per i soli interventi di manutenzione ordinaria, tanto meno per quelli straordinari, urgenti e improrogabili".

Il problema si ricollega a quello più ampio di una Regione che al trasferimento di funzioni e competenze previste dalla legge regionale n. 9 del 2006 non ha fatto seguire adeguate risorse per lo svolgimento delle stesse. I finanziamenti richiamati dall'assessore sono relativi all'annualità 2007, poco meno di 250mila euro, mentre il secondo è ancora in fase di appalto ed ammonta a 328mila euro ed è vincolato alla realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico in aree PAI H3 e H4.

"Il costo medio per la sola pulizia di un alveo si aggira intorno ai 25mila euro a chilometro - ha prosegue l'assessore - e non è pensabile che interventi così costosi siano eseguiti con le risorse del fondo unico regionale, con le quali si deve far fronte a tutte le competenze trasferite alle Province".

Fattori concomitanti come l’abbandono delle campagne, il conseguente degrado dei canali di colo e l’estremizzazione degli eventi di pioggia degli ultimi anni hanno accentuato "una criticità del rischio idrogeologico che non può essere ignorata - ha rimarcato l'assessore Cera nella comunicazione alla Regione - e in questa situazione la Provincia non può opporre azioni né di prevenzione né di mitigazione, per cui si ritiene sollevata da eventuali responsabilità riconducibili all'impossibilità finanziaria di esercitare le competenze trasferite".

Nella nota l'assessore denuncia anche la mancata definizione dei compiti, in questo specifico ambito, dei Consorzi di bonifica, una lacuna presente nel "Piano regionale di bonifica e di riordino fondiario" che non individua le opere idrauliche di competenza dei Consorzi, rendendo ancor più difficile la definizione delle competenze e la programmazione delle risorse da parte di Province e Comuni.