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Esposto cautelativo: a rischio servizi ai cittadini, strade e scuole

25/05/2017  - 

L’Amministratore straordinario Massimo Torrente e i dirigenti dell’Ente hanno inoltrato alla Procura, al Prefetto ed alla Corte dei Conti un esposto cautelativo che denuncia la possibile interruzione dei pubblici servizi garantiti dalla Provincia di Oristano a causa della grave situazione finanziaria in cui versa l’Ente. 

A rischio sono, appunto, servizi ai cittadini e imprese, dalle strade provinciali (1000 km) ai 19 istituti scolastici secondari e 12 edifici istituzionali, funzioni e compiti attribuiti anche dalla legge 56/2014 e rafforzati oggi con la conferma costituzionale dell’Ente.

La situazione è paradossale: restano i servizi da garantire, ma lo Stato non solo non trasferisce più risorse ma si appropria delle entrate provinciali creando, così, uno squilibrio finanziario insostenibile.  Un quadro nazionale che viene ben rappresentato dalla condizione della Provincia di Oristano: a fronte di poco meno di 9 milioni di entrate da tributi provinciali, anziché poter utilizzare queste risorse per le funzioni ad essa attribuite, deve riversarne allo Stato oltre 15 milioni e 600 mila!

La stessa Sose, vale a dire la società del Ministero dell’Economia che aveva elaborato i fabbisogni standard delle funzioni fondamentali degli enti locali (sui quali si sono basati gli interventi a carico delle Province), ha recentemente certificato i numeri del problema: tra le entrate garantite e le spese necessarie alle funzioni che ancora rimangono nelle Province c’è una distanza di 651,5 milioni di euro.

Di fatto il prelievo forzoso da parte dello Stato sottrae i tributi locali ( quelli pagati da i cittadini per i servizi locali), che vengono prelevati alla fonte sempre dallo Stato. L'unica entrata certa è la quota del fondo unico regionale e, negli anni scorsi l'applicazione dell'avanzo di amministrazione libero oramai pressochè esaurito.

Non ci sono le risorse per le di spese manutenzione ordinaria di strade provinciali (per lunghi tratti si è dovuto limitare a 30 km la velocità di percorrenza), per gli sfalci delle erbe dalle pertinenze stradali anche al fine di prevenire gli incendi estivi e interventi di edilizia scolastica ridotti al minimo, senza poter garantire una manutenzione programmata a livello annuale né tantomeno pluriennale.

Attraverso i tre principali tributi propri degli enti provinciali – l’imposta provinciale di trascrizione, l’imposta sulle assicurazioni Rc auto e il tributo provinciale per i servizi di tutela, protezione e igiene dell'ambiente –, nonché con le altre entrate, seppure di misura assai più ridotta se non irrisoria (entrate queste legate alla effettiva attività amministrativa/sanzionatoria degli enti, nonché all’esercizio di funzioni delegate dalla regione e da questa finanziate), le Province sarebbero in grado di adempiere all’esercizio delle funzioni ad esse affidate

Allo stato attuale, invece, le Province si trovano a dover dichiarare la loro “impotenza”, non certo per cattiva volontà o imperizia tecnico-amministrativa, ma solo e soltanto per la carenza delle risorse finanziarie.

La naturale conseguenza di tutto ciò è il porre in capo alle Province, agli amministratori e ai dirigenti, un serio rischio di gravi responsabilità morali,  patrimoniali e penali.

L'esposto cautelativo