} $(window).on("scroll touchmove", function() { $("#cc-cookies").css({"position": "relative"}, $(document).scrollTop() > 32); }); Provincia di Oristano | La Provincia non ha il bitume... : la replica di Gianni Pia
Logo della Provincia di Oristano

Provincia di Oristano - sito web ufficiale

La Provincia non ha il bitume... : la replica di Gianni Pia

06/12/2013  - 

"Viene presentata una realtà parziale delle cose, attribuendo colpe a chi, invece, opera quotidianamente per risolvere i problemi, purtroppo senza le necessarie risorse"

E' questo il commento dell'assessore provinciale alla Viabilità, Gianni Pia, che accompagna la nota di replica all'articolo "La Provincia non ha il bitume per le strade” pubblicato il 05.12.2013 sulla Nuova Sardegna.

A seguire, la nota dell'assessore (scarica il pdf)

Ha proprio ragione l’articolista nel descrivere la situazione di estrema difficoltà, nella quale, oggi, si trovano e sono costrette ad operare le Province, anche solo per realizzare dei semplici interventi manutentivi, come appunto riparare le buche, che in tempi normali, sarebbero alquanto scontati. Quella di Oristano come le altre, senza nessuna differenza. Ma la strategia messa in gioco è sottile e merita di essere rivelato, senza infingimenti.

Sia a livello Nazionale, e sopratutto Regionale, con il preciso scopo di sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai reali sprechi sollazzanti della vera casta, con una forza mediatica da far paura, pagata con i soldi dei sardi, alcuni partiti, tra i quali principalmente quello dei Riformatori, con l'appoggio del Presidente della Regione, hanno fatto credere che gli sconquassi della politica si annidassero dentro le Province.

Niente di più volgare e falso: in questi ultimi mesi, dopo i casi delle Regioni del Lazio, Liguria, Campania, Piemonte, Abruzzo, Sardegna e così via, la stragrande maggioranza dei sardi onesti ha finalmente capito, senza dubbio alcuno, che la “casta sprecona” non sia da ricercarsi dentro le Provincie. Il quadro che emerge dall'universo delle Regioni, soprattutto nell’uso delle risorse pubbliche all’interno dei gruppi politici, è desolante, indignante, offensivo. Realtà da cui, però, occorrerà trarre la dovuta morale e sintesi, quando a breve si tornerà al voto.

Con questa strategia, in questi ultimi 2 anni è iniziato un preciso disegno che di riforma non ha nulla, il cui fine ultimo era, ed è ancora oggi, quello della soppressione di questi Enti, senza sapere come, a chi e, soprattutto, con quali risorse trasferire le funzioni ed i servizi. Posto che gli organi politici si possono eliminare, altrettanto non è possibile fare con i servizi al territorio, come manutenzioni stradali, scuole, tralasciando tutto il resto.

La delegittimazione dell'ente Provincia

Il processo è iniziato nel 2011 con il decreto “Salva Italia” di Monti, poi bocciato dalla Corte Costituzionale, proseguito in Sardegna nel 2012 con il referendum abrogativo e consultivo, che ha poi portato nel 2013 al commissariamento di 5 Province, sostituendo gli amministratori democraticamente eletti con dei nominati politici.

Ed ancora, subito dopo l’insediamento del Governo “largo” e poco “inteso”, con il DDL costituzionale di Letta, fermo in Parlamento, e quello più recente, a procedura ordinaria di Delrio, finalizzato ad evitare che gli Enti commissariati nel resto d’Italia possano tornare al voto per rieleggere, democraticamente, i propri organi, seppur in presenza di decine e decine di ricorsi pendenti in sede giudiziaria.
DDL che ha già incassato i pareri contrari della Corte dei Conti e della Ragioneria Generale dello Stato, per evidente mancanza di dati finanziari certi, soprattutto sugli effetti, poco chiari e non supportati da studi seri, che fanno prevedere, anzi, aumento indefinito di costi in caso di trasferimento di funzioni e servizi a Comuni o Regioni.

Patto di stabilità e taglio dei trasferimenti statali e regionali

A contorno di queste azioni, esercitano i loro effetti nefasti il Patto di Stabilità, la spending review, il minor trasferimento delle risorse da parte dello Stato e della Regione, ed altre assurdità quotidiane. Si pensi che per l’anno in corso, l’incertezza generata dai ritardi del Ministero di non poter conoscere l’ammontare delle risorse per poter chiudere il Bilancio di competenza, ha praticamente paralizzato l’Ente su numerose attività. Termine prorogato sino al 30 Novembre del 2013. Un paradosso incredibile: il bilancio di previsione a fine anno, quando dovrebbe già essere pensato il rendiconto.

Pochi sanno che i tagli disposti per la Provincia di Oristano, sfiorano per il 2013, i 10 milioni di euro, necessari fondamentalmente a coprire il fabbisogno delle spese correnti, compresi tra queste anche i famosi buoni carburante, di cui è in corso l’acquisto (purtroppo è possibile rivolgersi solo a Roma!), così come per il bitume ed il cemento per gli interventi di ripristino stradale, che giustamente si pretendono per poter circolare in sicurezza sulle strade della provincia.

Morale

Le due azioni vanno di pari passo verso lo stesso scopo: la sostanziale delegittimazione delle odiate province. La prima azione è politica, di sfiancamento continuo, di smantellamento, previo commissariamenti, mascherati da pseudo riforme, sempre inesistenti. La seconda è più subdola, in quanto indirizzata a privare gli Enti, delle risorse finanziarie per poter eseguire le cose concrete, anche le più elementari e semplici, azione che in quest’ultimo periodo, ha generato danni, anche sociali.

In una situazione del genere, appare del tutto evidente, che giocoforza, il giornalista-cronista così come il cittadino-utente, percepiscano le Province, come qualcosa di poco funzionale o disorganizzato, al limite dell’incuria. Ma la verità non è questa.

Le vere motivazioni (e questo lo dico in amicizia non al cronista ma all’ex candidato dei Riformatori nel collegio provinciale OR2), sono ancora più ambigue: i consiglieri regionali che sostengono l’eliminazione delle Province, come lui ben sa, hanno un solo pensiero nella loro "casta" mente. Hanno necessità di fare tabula rasa di eventuali insidiosi concorrenti più o meno in erba, che dentro questi Enti possono politicamente crescere. Molte delle loro storie lo confermano. Però, nel frattempo, buche e buoni pasto attendono.

Per questo ritengo corretto che i lettori sappiano come stanno veramente le cose.

 

L'assessore provinciale ai Lavori Pubblici
Gianni Pia