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Arpas di Oristano, locali inadeguati e attività a rischio

30/04/2013  - 

Soffre, da tempo, una preoccupante condizione legata ai locali in cui svolge la propria attività il Dipartimento provinciale dell'ARPAS, che da anni opera in emergenza a causa della situazione di estrema precarietà in cui versano gli edifici che lo ospitano. 

Della questione si è fatto carico in prima persona l'assessore provinciale all'Ambiente, Emanuele Cera, preoccupato per un eventuale depotenziamento del Dipartimento di Oristano, cosa che rappresenterebbe un grave danno per il territorio, anche in relazione alle situazioni di vulnerabilità ambientali che caratterizzano l'oristanese. Una situazione segnalata in più occasioni dall'assessore Cera con note che risalgono sin dal mese di marzo 2011 e, per ultima, quella dello scorso 23 aprile 2013. Uno stato di disagio segnalato anche dalla stessa Direzione Generale dell'Agenzia, senza che, finora, venissero individuate dall'assessorato regionale all'Ambiente soluzioni idonee a garantire l’espletamento delle attività di laboratorio, assicurando l’efficienza operativa del Dipartimento di Oristano nella sua attività di affiancamento e supporto tecnico alle altre amministrazioni per la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della salute e la difesa dei cittadini.

"La Regione deve urgentemente risolvere un problema non più rinviabile - ha detto l'assessore Cera - visto che i locali in cui opera il Dipartimento sono oggetto di sfratto entro fine anno". 

"I locali sono assolutamente inadeguati e privi dei requisiti minimi di sicurezza e funzionalità richieste dalle normative tecniche - scrive l'assessore - ed è necessario dotare il Dipartimento di quelle strutture idonee all'espletamento dei compiti istituzionali". La proposta dell'assessore Cera, condivisa dal Dipartimento provinciale, prevede la realizzazione di un nuovo edificio che assecondi le peculiarità delle attività espletate e destinato a rappresentare un centro di riferimento e di incontro per i vari Dipartimenti. Una soluzione ottimale, scrive ancora nella nota l'assessore Cera, soprattutto se si inserisce nell'ottica della manifestata opportunità da parte del CIPOR a realizzare la struttura su aree di proprietà o dallo stesso reperite.

"Sino ad oggi ancora non abbiamo ricevuto alcun riscontro - dice Cera nel commentare la situazione - ci auspichiamo un pronunciamento urgente da parte dell'assessorato regionale anche in vista dell'imminente sfratto"