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Bruxelles, amianto: una bomba ecologica

22/12/2011  - 

Il problema dell'amianto e del suo smaltimento approda anche a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, dove lo scorso 8 dicembre si è tenuto il seminario "Asbestos Problem Solved?"

L'opportunità di attribuire una dimensione europea al tema dell'amianto è nata a seguito dell’incontro che si è svolto in Provincia di Oristano qualche mese fa, alla presenza dell’europarlamentare sardo Giommaria Uggias, un incontro sostenuto anche dall’AREAS (Associazione Regionale ex Esposti Amianto Sardegna) del presidente Giampaolo Lilliu.

A Bruxelles, quindi, l'importante appuntamento, in particolare per il territorio oristanese che più degli altri ha subito, nel corso degli anni, i terribili danni provocati dall'amianto. Per questo la Provincia di Oristano, a cui proprio in questi giorni sono stati assegnati 700 mila euro per nuovi interventi di bonifica, è intervenuta al seminario europeo con l'assessore provinciale all'Ambiente Emanuele Cera, la commissione ambiente con il presidente Giuseppe Costella e i componenti Stefano Figus, Gabriele Basciu ed il consigliere Egidio Loi, il dirigente del settore Ambiente della Provincia, Antonio Sanna.
Facevano parte della delegazione oristanese anche il sindaco di Marrubiu Andrea Santucciu e l’associazione AREAS con il presidente Gianpaolo Lilliu e Bruno Foddis, Domenico Cuozzo, Peppino Manca, Giuseppe Frau e la dott.ssa Mariangela Fadda.

Seminario coordinato da Giommaria Uggias e dall'europarlamentare finlandese Riikka Manner, numerosi gli esperti intervenuti, tra questi Alessandro Gualtieri, professore di Mineralogia presso l'Università di Modena, che ha illustrato un metodo di smaltimento dell'amianto alternativo al conferimento in discarica con il recupero produttivo del residuo; l'avvocato Mariacarla Borghi, che ha inquadrato la normativa europea e italiana di riferimento; l'avvocato Giovanni D'agata, del dipartimento nazionale per la tutela dei consumatori dell'IdV, che ha descritto l'operato dello "Sportello dei Diritti", impegnato da anni in battaglie a favore dei cittadini. Giampaolo Lilliu, presidente dell'Associazione ex esposti amianto, ha svolto la relazione principale per la delegazione oristanese ed ha raccontato il punto di vista e le problematiche dei lavoratori esposti all'amianto.

I dati emersi dal seminario sono certamente preoccupanti: l’uso dell’amianto in edilizia è di portata mondiale e continua a essere estratto in molte parti del mondo, tra cui Canada, Brasile, Russia, lavorato in altre, come ad esempio in Messico ed esportato in altre ancora, come ad esempio l'India. L'incubazione delle patologie da amianto ha una durata di 30/40 anni. Secondo proiezioni, il picco a livello annuo della mortalità da amianto si avrà tra il 2015 e il 2020. Mentre in altre parti del mondo si continua a estrarlo ed esportarlo per costruire in cemento-amianto, in Europa, dove la normativa ha lasciato agli stati membri il compito di bandirne l'uso, le attività di bonifica procedono con estrema lentezza e su iniziativa di singoli cittadini o di piccoli enti locali. Chi ha l'amianto in casa e vuole liberarsene, è costretto a pagare il costo dello smantellamento, secondo la normativa vigente.

Logico, dunque che le attività di bonifica siano pressoché ferme. Si è costruito troppo e per troppi anni in cemento-amianto, la cui diffusione si attesta attualmente intorno alla spaventosa cifra di 2 miliardi di mq. Nonostante le notizie sulla sua nocività risalgano ai primi anni del '900, le ditte produttrici hanno continuato colpevolmente la loro attività.

In provincia di Oristano addirittura erano state realizzate due fabbriche negli anni seguenti alla legge che stabiliva la nocività dell’amianto. Per questo è necessario attivare una politica comunitariacon l'introduzione di norme precise che obblighino gli Stati Membri a impegnarsi a collaborare allo smaltimento di questo materiale che continua silenziosamente a mitigare vittime.

Per voce dell'europarlamentare sardo Uggias si apprende che “la Commissione europea non ha il problema dell’amianto tra le sue priorità, da qui la sua proposta di una iniziativa parlamentare volta a debellare la piaga dell'amianto, un materiale purtroppo ancora fortemente presente sul territorio europeo. L'amianto rappresenta la prima bomba ecologica in Italia e la seconda in Europa, dopo le centrali nucleari” ha dichiarato Uggias.

All'indomani del seminario, nel corso della riunione della delegazione oristanese per fare il punto della situazione, l'assessore Emanuele Cera ha proposto l'organizzazione nel nostro territorio della conferenza regionale sull’amianto, invitando in quell’occasione alcuni degli esperti intervenuti a Bruxelles ed in particolar modo il Prof. Gualtieri per una illustrazione più dettagliata del processo di inertizzazione dell’amianto, utilizzato in Europa nell’unico impianto nei pressi di Bordeaux in Francia.

In questo senso si colloca la richiesta del presidente della Commissione provinciale all'ambiente, Giuseppe Costella, per un possibile intervento della Comunità Europea per la costruzione ad Arborea, dove già esisteva una cava di amianto friabile, di un impianto fisso per l'inertizzazione dell'amianto.