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Centro di produzione fauna selvatica di Arborea

18/07/2013  -  Tematiche: Gestione faunistica

Il centro di produzione fauna selvatica dislocato in località "Pagu e Bonu" nel territorio di Arborea e realizzato diversi anni fa dalla Regione Sardegna, diventa oggetto di attenzione da parte degli assessori della Provincia di Oristano Emanuele Cera e Gianfranco Attene, che in una lettera inviata all'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Andrea Biancareddu ed anche al sindaco di Arborea, chiedono informazioni e chiarimenti in merito all'utilizzo della struttura in questi anni.

Il centro è nato nello specifico per essere impegnato nell'allevamento di fauna selvatica autoctona, scrivono Cera e Attene, da destinare al ripopolamento del territorio della Provincia di Oristano. Il centro non è mai entrato in funzione per tale fine e, anzi, negli anni è rimasto inutilizzato e senza custodia, per un periodo anche meta di insediamenti Rom e oggetto di vandalismi e danneggiamenti.

Nel documento i due componenti della Giunta provinciale evidenziano come il centro sia stato costruito anche attraverso le risorse versate dagli stessi cacciatori con il pagamento della concessione regionale, originariamente da destinare a studi e ripopolamenti.
"La richiesta che inoltriamo all'assessore regionale - dichiarano congiuntamente gli assessori provinciali Cera e Attene - è che il centro di "Pagu e Bonu" venga destinato, come in origine, all'allevamento della fauna selvatica stanziale e che si dia corso, attraverso la Provincia, a veri piani di ripopolamento, con selvaggina idonea, ormai assenti da anni nel territorio".

La messa in funzione del centro consentirebbe la tutela e il ripopolamento delle specie nobili, la cui presenza oggi risulta scarsa o addirittura nulla, magari con la possibilità di offrire nuovi sbocchi occupazionali. La mancata attivazione, in questi anni, del centro ha comportato invece un impoverimento e un decremento esponenziale della selvaggina autoctona.

"Chiediamo che la Regione ci informi sugli esiti di una verifica del sito quanto mai necessaria e da avviare immediatamente - concludono Cera e Attene - ed anche sulle azioni che la stessa Regione vorrà intraprendere".