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Dopo referendum, giovedì 24 maggio un incontro pubblico

21/05/2012  - 

"Non disconosco i risultati del referendum abrogativo e consultivo del 6 maggio scorso” afferma il presidente della Provincia di Oristano Massimiliano de Seneen, intervenendo nuovamente sul delicato e spinoso problema “ma intendo richiamare il fatto che i referendum andavano svolti in sintonia con l’art. 43 dello Statuto Sardo “con legge regionale possono essere modificate le circoscrizioni e le funzioni delle province, in conformità alla volontà delle popolazioni di ciascuna delle province interessate espressa con referendum”.

In Provincia di Oristano, coloro che hanno partecipato al referendum consultivo sono stati pari al 33,08% al di sotto quindi del quorum richiesto, quorum non raggiunto anche nelle province di Gallura, Ogliastra e Sulcis-Inglesiente). Bisogna anche considerare che tra coloro che hanno votato oltre il 40% si è espresso per il NO.

Per chi vuole è un risultato da leggere sotto profili diversi, ma la sostanza è che le popolazioni di questi territori non hanno concordato con quel tipo di richiesta referendaria. L’intera impalcatura di questo strumento, così come messo in campo il 6 maggio, è in discussione con
un movimento d’opinione e politico che vuole contrastarne gli effetti negativi e quanti, inopinatamente, cavalcano la tesi di una immediata cancellazione dell’istituto politico delle Province.

Del resto già a livello nazionale, con il Decreto Salva Italia, il governo Monti aveva individuato i passaggi della riforma delle Province e la loro scadenza a fine mandato politico, con l’apprestamento, d’intesa con le Regioni, degli atti e delle procedure necessarie per prefigurare un nuovo assetto istituzionale dei poteri locali, che implicano anche la modifica di parti della Costituzione.

In Sardegna si sono voluti bruciare i tempi dando luogo ad una campagna referendaria basata sui sentimenti dell’antipolitica e individuando nella casta anche gli organi politici che amministrano le Province.

Si tratta ora di sviluppare un ragionamento che porti a impedire il caos politico e amministrativo che a livello regionale viene componendosi con proposte diverse, in contrasto tra loro, che disattendono i principi di funzionalità politico-amministrativa degli enti, attentano alla loro natura di organi previsti e garantiti dalla Costituzione, ledono l’autonomia delle popolazioni e dei territori, prefigurando visioni che attraverso enti, agenzie e altro vogliono instaurare nuove forme di accentramento e direzioni verticistiche.

Contro questo disegno, ai diversi livelli, è in atto una ferma è decisa opposizione con la Gallura che ha già sviluppato alcune sue iniziative mentre l’Oristanese non può dimenticare gli ideali e le azioni che portarono alla istituzione della IV Provincia Sarda ed al suo percorso storico.

Il mio non vuole essere un appello retorico ma un invito al senso di responsabilità rivolto alla popolazione, alle forze politiche, sociali, sindacali, culturali ed economiche, ai parlamentari, ai sindaci che su questi temi, ho chiesto di incontrare giovedì 24 maggio, alle 10,00, nell’Aula consiliare della Provincia, al quale parteciperà anche il prof: Chessa dell’Università di Sassari, consulente dell’Unione Province Sarde.

Massimiliano de Seneen
Presidente della Provincia di Oristano