} $(window).on("scroll touchmove", function() { $("#cc-cookies").css({"position": "relative"}, $(document).scrollTop() > 32); }); Provincia di Oristano | Giacinto d'acqua, proseguono i lavori del Consorzio di Bonifica
Logo della Provincia di Oristano

Provincia di Oristano - sito web ufficiale

Giacinto d'acqua, proseguono i lavori del Consorzio di Bonifica

10/12/2013  - 

La violenta ondata di maltempo che ha messo in ginocchio la Sardegna ha portato con se diverse conseguenze, alcune forse meno gravi ma comunque allarmanti, come quella che in questi giorni interessa il preoccupante aggravarsi dell'infestazione del giacinto d'acqua, giunto a colpire anche lo stagno di Cabras.

Una minaccia reale, che i pescatori del Consorzio Pontis e gli amministratori locali hanno immediatamente segnalato anche con spunti polemici verso il Consorzio di Bonifica, che sta eseguendo la rimozione del giacinto d’acqua dal rio Mar’è foghe, attività che alcuni hanno ritenuto causa del trasferimento delle piante dal canale allo stagno di Cabras.

Nel merito interviene anche il neo assessore provinciale all'Ambiente, Mariella Pani, per evidenziare come "siano state le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi la probabile causa del travaso delle piante nello stagno. Si tenga conto - precisa l'assessore Mariella Pani - che l'attuale quota della tura di Piscaredda è a soli 70 centimetri circa dal livello dell'acqua, evidentemente non sufficienti in occasione delle recenti e eccezionali piene determinate dall'enorme quantità di acqua riversata nei giorni dell'alluvione".

Dunque, nessuna responsabilità da parte del Consorzio di Bonifica sulla presenza del giacinto d'acqua all'interno dello stagno, secondo l'assessore Pani, che da rassicurazioni su come i lavori proseguano speditamente. L'assessore ha ricordato il difficile iter burocratico che ha preceduto l'avvio dei lavori da parte del Consorzio di Bonifica, avvenuto nello scorso mese di settembre e non invece a marzo, quando l'infestazione non aveva ancora assunto livelli preoccupanti.

"Si doveva operare in un'area SIC - ricorda Mariella Pani - ad aprile il Consorzio Pontis negò l'accesso a Piscaredda dallo stagno e per questo fu chiesto il nullaosta all'assessorato regionale all'Agricoltura. La Regione fece pervenire l'autorizzazione solo dopo oltre un mese e nel frattempo il Consorzio di bonifica, impegnato nel compito istituzionale della campagna irrigua comunicava di poter eseguire i lavori solo dopo il 15 settembre».