“Ammonta ad un totale complessivo di oltre 78 milioni di euro la somma prelevata forzosamente dallo Stato alla Provincia di Oristano dal 2015 ad oggi. Risorse che mancano al territorio, sottratte alle funzioni in capo alla Provincia di Oristano. Quando si affrontano i problemi dell’edilizia scolastica, dell’ambiente ma, soprattutto, della viabilità provinciale non è possibile disconoscere sui perché si è arrivati a questo punto”.
E’ questa la situazione che l’Amministratore Straordinario dell’Ente, Battista Ghisu, nei giorni scorsi ha rappresentato al Presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, Alessandro Solinas e ai Commissari presenti in occasione di un incontro con i rappresentanti delle Province, propedeutico alla prossima discussione in Consiglio della legge di Bilancio 2025, con un ulteriore taglio del Fondo unico per gli enti locali.
“Alla Commissione Bilancio ho evidenziato la necessità di evitare il previsto ulteriore taglio al fondo unico regionale – ha detto l’Amministratore Straordinario, Battista Ghisu – che, se confermato, priverebbe la Provincia di Oristano di circa 1 milione e 500 mila euro, pur non avendo subito la scissione di alcun territorio. Ancora oggi le entrate degli enti provinciali sono fortemente insufficienti, gli Amministratori fanno fatica a mantenere i bilanci in equilibrio, con forti ripercussioni verso le funzioni loro assegnate”
Nel corso del suo intervento, Ghisu ha chiarito ulteriormente la portata dei prelievi forzosi operati negli ultimi 10 anni dallo Stato: “Oltre ai 78 milioni delle imposte provinciali, sono venute a mancare altrettante risorse da tagli precedenti, dal Governo Monti in poi: in pratica, siamo nell’ordine dei 150 milioni di euro. Risorse, fagocitate dal bilancio statale, che mancano drammaticamente al territorio oristanese.”
Il paradosso è che nelle altre Regioni a Statuto ordinario già dal 2022 lo Stato ha riconosciuto i cosiddetti Fabbisogni Standard alle Province e Città Metropolitane della penisola, riconoscendo uno stock di finanziamenti di 80 milioni di euro per arrivare, nel 2031, a 600 milioni di euro. La legge non si applica alla Sardegna, che continua a vivere una situazione di forte sofferenza e non può sopportare ulteriori vessazioni di compartecipazione alla finanza pubblica.
Sommando i prelievi subiti da tutti gli enti provinciali in questi anni, si stima che per l’intera Sardegna, solo per le Province, il contributo alla finanza pubblica ammonti a oltre mezzo miliardo di euro.
“Il Presidente della Commissione Bilancio, Alessandro Solinas, ha assicurato il proprio impegno su questo tema – ha concluso Battista Ghisu – “E’ fondamentale, a questo punto, che la Regione Sardegna, con la Presidente Todde e la Giunta regionale, diano avvio ad una interlocuzione con lo Stato, così da definire con chiarezza le modalità e soprattutto le risorse necessarie per garantire nel territorio le funzioni fondamentali affidate dallo Stato”.