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Vertenza Oristano, dopo un percorso unitario i sindacati escludono Provincia e Comune capoluogo

12/02/2015  - 

Il presidente della Provincia Massimiliano de Seneen esprime la propria sorpresa ma anche disappunto nell’apprendere dell’avvenuto mutamento riguardante il percorso politico-istituzionale della “Vertenza Oristano”, con azioni e comportamenti che di fatto, come nell'ultima riunione convocata dai sindacati il 9 febbraio scorso, hanno escluso la Provincia, il suo presidente e anche il sindaco del Comune capoluogo. Questo a differenza di altri territori, come quello di Nuoro ad esempio, che si muove con una visione e prospettive unitarie.

Non può essere diversa la lettura dell’atteggiamento delle Organizzazioni sindacali che, per mesi, nella sede e con il presidente della Provincia, con il sindaco di Oristano, e molto spesso in alternanza con i consiglieri regionali dell’Oristanese, il 30 settembre del 2014, avevano sottoscritto il documento contenente gli elementi di confronto della “Vertenza Oristano”, inviato al presidente della Regione Francesco Pigliaru al quale veniva chiesto un incontro, finora non avvenuto.

I Sindacati, a quanto riferito da un quotidiano regionale, hanno assunto l’iniziativa di andare oltre quel momento e quella sede di confronto, scegliendo un percorso diverso che lunedì 9 febbraio, nella sede della CGIL ha riunito sindacati, consiglieri regionali, l’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi e il deputato Caterina Pes.

Non si discute sull’iniziativa ma vi è da osservare che Provincia e Comune capoluogo sono stati esclusi da un confronto che avevano contribuito ad avviare e che ora, secondo le intenzioni dei sindacati, dovrebbe portare alla proclamazione dello stato di agitazione del territorio contro le inadempienze della Giunta Regionale, alla quale, nelle forme istituzionali consentite, il presidente della Provincia si è continuamente appellato sulle diverse vertenze: Società in house, assistenza agli studenti con disabilità, gestione di Fenosu sino a quelle più complesse e impegnative sui riparti di natura finanziaria in capo alla manovra 2014/2015.

L’Ente Provincia, conclude il presidente, per il tempo che sarà ancora in vita come soggetto politico e di organo di governo del territorio, continuerà a svolgere il proprio ruolo e ad adempiere ai suoi compiti in raccordo con il sistema e la società civile del quale è stato sempre riferimento.